Avere una Casa Vacanze a un passo da casa propria rimescola le carte. C’è uno strano corto circuito di quartiere. L’americano che litiga col romano, lo svedese che tiene la porta al napoletano del quarto piano. Una domenica mattina, uggiosa e umidiccia, la Casa Vacanze nel vicolo sotto casa esplode di musica. Comincia con Johnny Cash, passa per Bob Marley e finisce coi Negroamaro.
La pioggerella fa quel rumore leggero, interrotto dalla musica e dal lamento straziante dei gabbiani che continua, sempre, puntuale, trapanante. La signora che abita di fronte al misterioso palazzo di Casa Vacanze sbotta. Apre con forza le persiane, restando sempre un po’ dietro le tendine opache. Continua a leggere