Improrogabili interrogativi estivi

Libri educativi o Romanzi assortiti?

Si può leggere solo se avete letto la Parte Uno. Se non l’avete fatto, eccola qua:

In Spiaggia quando c’era la lira, nel tratto tra gli stabilimenti Bagno N. e Bagno S. all’Argentario,  c’era pure il banchetto dei libri. Tutti a 3 mila lire. Lì sceglievo col sole che ti batte in testa forte, nessuna Guida. Tra i volumi acquistati mi rimangono in mente: un Grande libro dei Sogni che presi credendo di potermi avvicinare alla simbologia onirica– che facesse della causa di Tutto, sogni rilassati o incubi atroci, gli Angeli, me ne accorsi dopo. E pure che l’autore era un Illustre studioso cattolico della Cabala, così c’era scritto. Un cataloghetto di Conchiglie che per anni è rimasto sopra al mobile del bagno di casa al mare, che non ho mai capito perché, ma allietava ospiti eventuali. Uscivano dalla toilette con ‘sto libro in mano, entusiasti. Col passaggio lira- euro si toccarono i 3 euro a volume. Le Argonautiche e gli Amores presi sul bagnasciuga campeggiano ora sul mio scaffale Latini e Greci

A Parigi capitò un fatto bellissimo: i libri usati te li tiravano dietro per strada. Nel senso che in alcune bancarelle costavano 50 centesimi più o meno. Lì non c’è Guida che tenga, vai a fiuto e devi pure correre perché c’è chi è più rapido di te e ti sfila il migliore da sotto il naso. I due titoli che nelle bancarelle di quella Grande Libreria in Boulevard Saint-Michel primeggiano in numero di esemplari sono: Trois contes di Flaubert e Le Grand Meaulnes di Alain-Fournier. Tanto che se pure non te li vuoi comprare, alla terza volta che torni lì per spulciare e ti capitano tra le mani, te li compri. Facendomi due conti sapevo che tutto quello che risparmiavo con quei prezzi stracciati, l’avrei speso col costo di spedizione di due pacchi alla fine dell’Erasmus. Ma va bene così. E poi sempre a Parigi scoprii l’ebbrezza di Accattare libri per strada. A Roma non mi capita quasi mai e comunque non c’è mai lotta per accaparrarseli, se capita. A Parigi invece, un giorno su Rue de Rivoli verso Châtelet, mi scontrai con un arrogante che pensava avessi puntato il suo di scatolone- che poi Non era il suo, ma uno scatolone di strada. Mano a mano che sceglieva distribuiva nello Scatolone Sì e in quello No.. Quest’ultimo spettava a me, secondo lui-. Gli dissi che non ero per nulla interessata al suo, -in quei due minuti di vantaggio si era preso i volumi più interessanti- ma che, afferrandone due a caso dallo Scatolone No e guardandomi le mani, io Volevo proprio Questi. Tornai a casa con Psycologie Zodiacale e Magrir en paixDimagrire in pace-. Non volevo dargliela vinta a quel parigino. E allora me li riportai a Roma, cimeli per affrontare la tanto temuta Depressione Post Erasmus.

Al primo Ritorno a casa avevo dato tutto un ordine nuovo a Quei libri. Poi, l’anno dopo, a causa di una crepetta sul muro all’altezza della libreria di camera mia e 8 mesi di assenza un po’ in America un po’ in Belgio, mia madre ha rivoluzionato tutto. Magrir en paix era mischiato a Le Argonautiche e così via. Tornata da New York a settembre, li ho divisi per lingua. Ora The Classic Vegetable Cookbook, riportato a fatica nella Capitale per uno sviscerato affetto nei confronti dell’Amica che in America me lo regalò -tentando con le Lettere di farmi approcciare alla cucina-, sta vicino Shakespeare– l’equivalente nelle bancarelle di New York dei Trois Contes parigini. Per mezzo dollaro ti prendi tutto Shakespeare. Tornata da Bruxelles ho fatto un po’ di pulizie: Un Ragazzi di Vita doppione l’ho regalato al Cinema America Occupato, quando a febbraio decisero di creare una biblioteca per Tutti e ognuno poteva contribuire portando il suo di Libro. Poi il Cinema America lo vogliono sgomberare, e chissà cosa sarà della Biblioteca per Tutti. Dai miei scaffali restano fuori  Angeli e Demoni  di un’amica di Liceo mai letto e mai restituito,- il Codice Da Vinci era stato divertente, ricordo- ; Chiamami Bastardo! che doveva alleviare una pena d’amore sempre al Liceo, ma che fu all’epoca non molto d’aiuto. Lo sto risfogliando in questo momento per dargli una seconda possibilità ma niente. Non fa ridere. E qualche altro.

Come scegliere il libro Giusto? Sabato mi sono imbattuta in una Guida molto più efficiente di tutte queste finora elencate, ed efficacissima al momento di fare la scorta delle Letture estive. Al Piccolo Supermercato dove vado sempre, sulla porta, insieme agli altri cartelloni delle Offerte della Settimana tra quello della Mazzancolla Tropicale Cotta e degli Agnolotti Piemontesi c’erano i Libri Educativi o Romanzi Assortiti, Euro 3,90. Mi sono subita diretta alla Sezione Offerte e tra lo scaffale dei grissini e quello delle patatine ho trovato un’eterogenea gamma di libri.

Lo scaffale conteneva: Silvio Muccino- Carla Vangelista: Parlami d’amore; Harmony Collezione, (con due titoli): Matrimonio alle Fuji e Tentazione irresistibile; Antonio Capranica – il corrispondente Rai dal Regno Unito per molti anni, amante delle belle cravatte-: Com’è Dolce Parigi…O no? –Perché amare la Francia nonostante i francesi-; Andrea Camilleri: Il cane di terracotta. Tutto è già stato scelto, milioni di dubbi e ripensamenti sul Libro Giusto da acquistare in libreria cancellati in un secondo tra un tubetto di dentifricio e mezzo etto di prosciutto. Rapido, educativo e assortito. Gnam.

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