(Una settimana fa) a Firenze fa freddissimo, la diuresi è stimolata e ogni 15 minuti cerco un bagno. Sono intasati dai giapponesi e vedo Firenze a intermittenza, entrando ed uscendo dai bar. Le persiane verde scuro nelle vie e viette intorno a Santa Maria Novella si susseguono con ordine. Qualcuna espone biancheria, altre tovaglie. Mi torna in mente Palermo e Napoli. Il David di Michelangelo è dappertutto, nelle calamite, nelle insegne dei ristoranti, sui menù, nei nomi dei negozi di pellame. I turisti assaltano tutto, è sabato pomeriggio e i 15 gradi ci scioccano un po’, come la fluorescenza dei gusti giganti di gelato che appaiono dalle vetrine in centro. La geometria dei decori del Duomo e del Battistero si confondono col caos turistico. Mi ci metto anche io con i miei autoscatti. Continua a leggere
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Italia a pezzi: viaggio dal Sud al Nord tra taxi e gelati
Premessa: questo diario di viaggio si chiama a pezzi, perché è così che sto visitando l’Italia, saltellando in giro, dalla Sicilia in aereo fino alla Lombardia. Un po’ in macchina, un po’ in treno, mai presi così tanti taxi. Vedo parti di città, respiro frammenti, tocco qualche abitante, mangio qualcosa. Sono impressioni di momenti, pezzi, visite al volo.
Prima tappa: Palermo. Un aereo mi ci ha catapultata lunedì scorso. Faceva caldo, anche se Fabrizio il tassista mi ha raccontato che il giorno prima l’acqua in strada era altissima. Perché i tombini non li riparano e ogni volta si intasa tutto. Percorriamo l’autostrada, guardo fuori il vetro e vedo montagne, selvagge, ai piedi palazzi sparsi. Arriviamo in centro, il colonnato del Palazzo delle Poste rapisce i miei compagni di viaggio, francesi e giapponesi con cui giro documentari sul gelato artigianale in Italia. Sono colonne immense, l’architettura razionalista dei primi anni Venti. La cintura in macchina non serve, mi dice Fabrizio. Continua a leggere