Ho portato anche delle letture dice la Cara amica V., la dolce, tirando fuori l’Amicizia di Aristotele sul treno per Napoli. Di quel libro, poi, in una settimana di viaggio non è stata aperta nemmeno una pagina. Abbiamo invece litigato nella piazzetta di Lipari la prima sera del nostro viaggio, grande classico di inizio vacanza con le amiche del cuore. Il giro delle Eolie è cominciato così, carico di gallette di riso, propositi di dieta, permanente senso di fame e stesse, solite, indistruttibili amiche. Praticamente il viaggio estivo dei 18 anni, ma a 26.
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Italia a pezzi 4: ovvero tetti mai visti e strade senza toppe a Firenze
(Una settimana fa) a Firenze fa freddissimo, la diuresi è stimolata e ogni 15 minuti cerco un bagno. Sono intasati dai giapponesi e vedo Firenze a intermittenza, entrando ed uscendo dai bar. Le persiane verde scuro nelle vie e viette intorno a Santa Maria Novella si susseguono con ordine. Qualcuna espone biancheria, altre tovaglie. Mi torna in mente Palermo e Napoli. Il David di Michelangelo è dappertutto, nelle calamite, nelle insegne dei ristoranti, sui menù, nei nomi dei negozi di pellame. I turisti assaltano tutto, è sabato pomeriggio e i 15 gradi ci scioccano un po’, come la fluorescenza dei gusti giganti di gelato che appaiono dalle vetrine in centro. La geometria dei decori del Duomo e del Battistero si confondono col caos turistico. Mi ci metto anche io con i miei autoscatti. Continua a leggere
Italia a pezzi 2: curve d’Amalfi e dialoghi napoletani
L’avevamo già vissuta Napoli in aeroporto, da Palermo. Un arrivo sotto la pioggia, martedì scorso. La macchina affittata c’aveva però portato subito via verso la Costiera Amalfitana, un percorso intensissimo lungo il quale ho rischiato di vomitare più volte. Quella passata è stata la settimana del maltempo che ha ostacolato tutto, pure le nostre riprese – mini documentari sul gelato artigianale in giro per l’italia, con una troupe franco giapponese e me-. Una macchina affittata. Alla guida, il regista giapponese. Vietri sul Mare è stato due signore su una panchina. Venivano da Cassino in pullman insieme ad altri signori per visitare la Costiera. Abbiamo un po’ parlato del tempo, ci siamo un po’ lamentate, un po’ ci siamo dette fortunate perché stava sbucando il sole. Mi hanno ricordato mia nonna. Poi è iniziato l’inferno: la strada che ci separava da Amalfi. Delle curve troppo curve, un conducente troppo spavaldo. Tra un conato e un altro ho visto Maiori e Minori, semplici e bianche. Quando il Tom Tom segnava 10 minuti all’arrivo ho pensato che non ce l’avrei mai fatta, ma alla fine non ho vomitato. Continua a leggere