Italia a Pezzi. Viaggio dal Sud al Nord

Cartoline da Erasmus mentre Genova scrive sui muri

IMG_9441

Premessa: ogni riferimento a fatti e persone è molto poco casuale.

Se esiste una prova tangibile della riuscita di un Erasmus, quella prova sono i ritrovi Erasmus. Si preparano senza eccessivo preavviso. Si sa che si mangerà e berrà molto, che si rievocheranno fatti e persone ridendo con la stessa intensità dell’anno prima e di quello prima ancora. Gli aneddoti saranno più o meno sempre gli stessi, accompagnati da supporti multimediali. Il resto viene da sé. Conosciuta, amata, consumata, Parigi ce la siamo vissuta così, tra facoltà di Lettere ed Economia, incroci di amicizie, metro, Vélib, squat, pic nic, musei, mercati delle pulci quelli veri, personaggi più o meno surreali, kebab, mense del Crous, raclette, voli rimandati per neve, infatuazioni parigine, pain aux raisins, gossip internazionali, lagne varie, entusiasmi da vita nuova. Il dopo è stato lauree, stage, master, viaggi, quasi lavori, lavori, ritorni al nido, estero e poi di nuovo nido. E ancora, nuova ricerca della casa, nuovi amici, nuovi caffè, nuovi abbonamenti metro. Poi siamo tornati tutti in Italia. Continua a leggere

Standard
Italia a Pezzi. Viaggio dal Sud al Nord

Italia a pezzi 6: entrare dentro pantaloni skinny a Milano e infine, Genova di cristallo

Questo slideshow richiede JavaScript.

Alla Stazione Centrale di Milano la grande galleria d’acciaio e di vetro stringe tutti sotto di sé; poi, una volta usciti, ci pensa il cielo plumbeo. Invece arriviamo noi e c’è il sole. Sul pavimento dell’atrio, quello che affaccia su Piazza Duca d’Aosta, una quindicina di oggetti animati si muovono freneticamente: prima erano peluche pigri ora sono asinelli o gatti danzanti, una volta barbie inebetite, ora atleticissime coattelle in sella a moto che viaggiano sul pavimento lucido, insieme ad aerei vari. Il regista giapponese si dice soddisfatto dei treni italiani; gli ricordo che ci siamo mossi solo con le Frecce e che non abbiamo messo nemmeno la punta del piede su un regionale; non mi sembra convinto; credo tornerà a casa con l’idea che quelli italiani sono i migliori dei treni possibili. Continua a leggere

Standard