Ecco l’inverno pieno. Ormai è fatta. Quella sensazione di essere partita mesi fa, di aver attraversato stagioni intere per raccontare alla tv giapponese cosa sia il gelato artigianale saltellando in giro per l’Italia mi si è cementificata addosso. Bologna me la ricordo bene: qualche mese fa era tappa del mio Viaggio al Nord per sbirciare nella vita di amici romani emigrati là per studio, o per scappare dalla Sapienza, anche. Il tassista ce l’ha a morte con i punk a bestia di Piazza Verdi, -facile ritrovo degli universitari-, che addirittura si mettono davanti il Teatro Comunale e fanno quelli con i cani buttati per terra ma i soldi ce li hanno eccome.. Me lo dice arrabbiatissimo mentre da passeggero io riscopro cosa sia la calma alla guida. Tutti portano la cintura. Di panni stesi, pochi. Un hotel 4 stelle ci accoglie con dei pannelli zebrati alle pareti. Mi chiedo chi abbia scelto gli interni dell’hotel ma poi mi diverto a leggere la rassegna stampa internazionale, un foglio per ogni Paese. Arrivata alla Spagna mi accorgo che il corso A1 fatto all’Istituto Cervantes nel maggio scorso mi sta volando via.. Continua a leggere