Che ce siete venuti a fà? Con lo strato lucido di sudore addosso, quello misto a crema, domenica mattina, con l’asta dell’ombrellone da spiaggia sotto l’ascella, una donna ci guarda serissima. Volevamo solo vedere Torre Astura, noi. Scappare da Roma, evitare la solita giornata a Fregene o Ostia o Capocotta – quest’ultima nettamente migliore in quanto a qualità delle acque – Volare di buon mattino verso Nettuno, a Sud, in questo mare fantastico che c’era stato raccontato, all’ombra della torre medievale nata sui resti di quella villa dove probabilmente Cicerone passava le vacanze. È ‘n poligono de tiro, ce venivamo da piccoli. Mo però c’è troppa fila, abbandoniamo. È il marito della donna sudata che ci parla. Ma noi no, noi resistiamo. Sono le undici, il sole picchia, le ciabatte e il costume incollati, la pizza tagliata per tutti accartocciata in borsa, albicocche calde e in parte già molle, l’acqua ancora fredda. In piedi, su uno sterrato che sa di prato e polvere nel periodo dei pollini ad aprile. Continua a leggere